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Il Nostro Impegno - Matera Nel Cuore

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Matera Nel Cuore
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Il Nostro Impegno

 
Matera è Matera.
 
La grande ambizione
 
 
 
Il Patto - Le Primarie Open City
 
 
Come candidato sindaco, partecipante alle primarie “OPEN CITY” del 6 aprile 2025, credo fermamente e mi impegno, nelle mie azioni quotidiane da cittadino, a perseguire e mettere in pratica i valori condivisi all’interno di questo documento: credo nel valore fondamentale della democrazia, della giustizia sociale, del progresso e dell’innovazione, della partecipazione attiva, della costruzione del Bene Comune e dello Stato Sociale, dell’uguaglianza sociale e l’egualitarismo, della solidarietà, della difesa dei diritti civili e umani, della condivisione e del dialogo, dell’orizzontalità sociale, del valore dell’ascolto attivo come base di processi e azioni di “cura”, della pace e dell’anti-militarismo, della partecipazione attiva, dei diritti dei lavoratori e della salvaguardia ambientale e il rifiuto categorico e alla radice di ogni forma di sovranismo, populismo, autoritarismo, dell'ingiustizia sociale, del conservatorismo e del rifiuto dell'innovazione, dell'individualismo estremo e dell'abbandono dello Stato Sociale, della disuguaglianza sociale e della gerarchia rigida, dell'egoismo, dell'isolamento e del silenzio, della verticalità sociale, del disinteresse e del rifiuto dell'ascolto come base di processi e azioni, dell'apatia politica, della negazione dei diritti dei lavoratori e della distruzione ambientale.
 
Mi impegno, tra le altre cose, ad attuare una politica in discontinuità con quanto successo fino ad ora, una politica attenta ai più giovani, e alle esigenze che le generazioni future manifesteranno. Nello specifico mi impegno a mettere al centro della mia azione politica la sanità, il welfare culturale e l’accesso alle risorse, battendomi, se necessario, per promuovere la reale collaborazione tra le istituzioni, riaffermando con forza il ruolo di Matera qualora le politiche messe in campo dagli altri enti siano controproducenti e dannose per la città.
 
 
I Principi
 
 
 Matera Open City è stato il frutto di un movimento di giovani che hanno intuito, prima di molti altri, che il desiderio di partecipazione fosse in città prorompente e potenzialmente trasformativo. Li abbiamo ascoltati, li abbiamo seguiti, abbiamo fatto nostro il loro coraggio convinti che Matera ha bisogno di vedere ricostruita la propria trama, ha bisogno di un profondo cambio di classe dirigente, capace di rimodellarla nella direzione della modernità, nei metodi, nelle forme, nelle direzioni dell’azione politica.
 
 
Matera è Matera: Matera, la città che ispira, non vuole fermarsi, vuole avere nuove ambizioni e nuovi sogni da inseguire, con tenacia, con forza, con costanza recuperando lo slancio e la voglia di costruire che è stato il percorso di candidatura e di costruzione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019; una città unica, vivace, un melting pot di idee, culture, modi di essere, intuizioni, sogni; una città in cui la percezione delle potenzialità genera una grande voglia di realizzare idee e cose nuove; la politica ha il dovere di dare un orizzonte ed una speranza alle ansie e alle fatiche delle persone che hanno voglia di fare.
 
 
Europeisti sempre: fuori dall’Europa, da questa Europa, ci sarebbe solo il baratro, David Sassoli ce lo ha ricordato nel grande discorso di Casa Cava: dobbiamo impegnarci perché l’Europa sia all’altezza del suo disegno, Matera Capitale Europea della Cultura non può non essere una città europea ed europeista.
 
 
La comunità delle persone al centro delle politiche: Matera ha bisogno di pratiche condivise e gestite dalla comunità che superino la vecchia antitesi tra pubblico e privato e che siano il frutto di alleanze nuove, capaci di generare pensiero ed energia politica per promuovere bene comune reale e aprire la politica alla città: il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni è il metodo attraverso il quale i cittadini sono coinvolti nella gestione della cosa pubblica. Sarà vera ricostruzione se il tempo dell’ascolto sarà anche quello delle soluzioni, se saremo capaci di mettere insieme i cittadini per trovare soluzioni attraverso una partecipazione diffusa e trasversale che sappia aprirsi agli altri ed all’altrui punto di vista creando le condizioni per uno sviluppo che non lasci nessuno indietro.
 
 
Visionari con i piedi ben piantati per terra, capaci di dare gambe e vita ai sogni, che con il loro modo di essere sappiano dare una nuova rappresentanza alla società civile in un governo locale efficiente ed intraprendente, intrepido nella visione, contemporaneo nella sostanza delle idee. In questo occorre essere realisti, questa fase della storia della città non può che essere interpretata da una generazione nuova, che assuma una guida collettiva dei processi, una generazione che sappia guardare con la giusta consapevolezza alle nuove tecnologie e le sappia mettere al servizio dello sviluppo, che conosca a fondo i fiumi carsici della società materana e li sappia interpretare e rappresentare.
 
 
Concreti: discorsi sui massimi sistemi non interessano a nessuno, non possiamo rimanere ancorati alle balconate delle nostre convinzioni, dobbiamo avere la forza e il coraggio di offrire proposte attuabili, incarnate nella quotidianità, non generici discorsi in cui diciamo tutto e il contrario di tutto: chiarezza e concretezza come parole d’ordine di una fase politica del tutto inedita.
 
 
Valutare le politiche. Le clausole valutative sono strumenti normativi utilizzati per garantire che le politiche pubbliche siano sottoposte a un monitoraggio sistematico. Sono state adottate con successo in diversi contesti in Italia, dimostrando che la valutazione può migliorare la qualità della governance locale L'integrazione della clausola valutativa (obbligo di monitorare e rendicontare l’impatto delle politiche) e della missione valutativa (analisi approfondita dell’efficacia delle azioni pubbliche) deve diventare un principio cardine dell’azione amministrativa a Matera.
 
 
Mobilità inclusiva l’altra espressione della partecipazione, occorre creare le condizioni perché la città possa essere vissuta da tutti: partecipare significa anche poter essere presenti nei luoghi in cui la città vive e lavora. Per questo mettere in condizione tutti i cittadini di muoversi in maniera razionale ed efficiente è elemento cardine della nuova progettazione di città: condividendo mezzi, strumenti e azioni, secondo i principi del “vicinato”, specialmente in funzione delle esigenze dei giovani, dei lavoratori e delle categorie più fragili della società.
 
 
Talenti in movimento. Occorre connettere chi decide di lasciare la città con chi rimane, aprendo possibilità di ritorno e iniziative che possano mettere a valore le competenze maturate nei percorsi fuorisede. Valorizzare le competenze di chi resta e di chi ritorna creando spazi di collaborazione. Definire gli ambiti di sviluppo della città per renderla attraente anche a chi non è nato qui e a chi potrebbe pensare di trasferirsi trovando specializzazioni uniche.
 
 
Dare contenuto ai contenitori: Matera ha bisogno di un intervento pubblico coerente e organico sui contenitori pubblici, affinché il denaro pubblico investito attraverso formule di co-progettazione attivi energie, persone e progettualità in favore della fragilità, dei giovani, della cultura. Perché solo con una governance solida, pubblica e partecipata, possiamo costruire una Matera che sia davvero nodo vitale del Mediterraneo.
 
 
  
Le Prassi
  
Nel suo discorso di inaugurazione dell’anno da Capitale, il presidente Mattarella ha affermato che  “Matera è un simbolo del Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando fratture e sollecitando iniziative. Matera è simbolo dei vari Sud d’Europa, così importanti nel continente.»
In tal senso, il brand o la reputazione che Matera deve preservare è proprio questa: essere una città straordinaria (non solo per la sua bellezza) ma per essere un luogo del Sud che prova a sfidare i propri limiti, presidiando a livello nazionale ed internazionale alcuni temi come spazi di sperimentazione.
La città smart. Matera dovrà essere interessata ad un importante processo di trasformazione digitale, cruciale per una Pubblica Amministrazione efficiente, accessibile e trasparente. Investire in infrastrutture tecnologiche e semplificare i processi facilita la partecipazione civica e l’inclusione digitale, abbattendo barriere sociali ed economiche. Digitalizzare significa offrire servizi online, garantire sicurezza nei pagamenti, migliorare la trasparenza e ridurre i tempi di attesa. La governance deve modernizzare le procedure e favorire piattaforme di partecipazione pubblica, assicurando che ogni cittadino possa contribuire attivamente alla vita politica, economica e sociale della città.
Co-produrre Cultura. Nel 2019, Matera è stato un luogo di ricerca  e di produzione culturale internazionale, con un ruolo di protagonista svolto dalla scena culturale materana e regionale insieme ad artisti internazionali. Si è creata cultura secondo un modello specifico che ha visto il coinvolgimento diretto del pubblico di tutte le età, le capacità e i titoli di studio nelle fasi di creazione o messa in scena. Il modello di co-creazione produce benessere e senso di collettività nelle persone che vi partecipano, oltre ad accrescere le possibilità di accesso alla cultura anche per chi di solito se ne sente escluso. E’ necessario reinvestire – anche finanziariamente - perché Matera si doti di una strategia cultuale e che torni ad essere spazio di ricerca e produzione culturale internazionale, che i cittadini di qualsiasi quartiere siano co-creatori e coproduttori e che alla scena culturale locale si dia spazio e centralità.
La rete culturale. Matera deve sviluppare una rete culturale integrata e funzionale, anche con il recupero dei contenitori culturali, in cui gli spazi dialoghino tra loro e con la città, favorendo connessioni tra luoghi, persone e comunità. La valorizzazione deve rispettare le specificità di ogni spazio, dalla produzione artistica agli eventi di grande richiamo. Nel prossimo anno, Matera sarà capitale culturale del Mediterraneo, consolidando il suo ruolo internazionale. La gestione culturale deve basarsi su competenza, sostenibilità e trasparenza.
Il palinsesto culturale. Occorre accrescere qualitativamente e rendere più visibile il palinsesto culturale di Matera. Nel 2019 Matera si è affermata sulla mappa culturale, come un luogo in cui andare a vedere grandi concerti o festival importanti, attraendo numeroso pubblico dall’Italia e dall’estero. Occorre reinvestire per sostenere la rete dei Festival esistenti, per riaprire Cava del Sole e dare una direzione chiara al Teatro Duni, per re-immaginare un grande evento con i new media (radio, podcast, ecc) e promuovere un accesso quanto più ampio possibile alla cultura offrendo, anche, occasioni, per allungare la permanenza dei turisti in città.
Capitale Mediterranea. Nel 2026 Matera sarà Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo, consolidando il suo ruolo di ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente, insieme a Tétouan. Matera dopo essere stata Capitale Europea della Cultura continuerà a rafforzare il ruolo geopolitico dell’Italia, promuovendo il Sud come fulcro di cooperazione e sviluppo. Il programma “Terre Immerse” esalterà le connessioni culturali del Mediterraneo, coinvolgendo comunità diverse e favorendo l’inclusione, la sostenibilità e l’innovazione. Il Comune sosterrà le iniziative, incentivando la partecipazione e creando le condizioni per collaborazioni internazionali solide, anche con il supporto finanziario del Piano Mattei e della ZES cultura.
La Biblioteca provinciale "Tommaso Stigliani" di Matera affronta una crisi crescente dal 2015, con la riduzione del personale e il rischio di chiusura. La comunità ha risposto con un presidio e oltre 45 mila firme, sottolineando l’importanza di preservare questo faro culturale. Per garantirne il futuro, è necessario completare il trasferimento delle deleghe alla Regione, istituire una convenzione tra enti locali e assumere personale qualificato. Serve anche il prolungamento degli orari, la riqualificazione degli spazi e l’inserimento di nuove risorse tecnologiche e finanziarie, trasformando la biblioteca in un vero motore di cultura e aggregazione.
Rigenerare e pianificare. La pianificazione urbanistica è oggi un campo multidisciplinare che integra sostenibilità, mobilità, rigenerazione urbana e salvaguardia del patrimonio. La Basilicata, priva di un Piano paesaggistico, ha avviato la procedura VAS per definirne gli obiettivi di tutela. Matera, con il suo Regolamento urbanistico e con il futuro Piano strutturale comunale, punta al riequilibrio tra città e campagna, favorendo una crescita sostenibile. È fondamentale completare il recupero dei borghi del Risanamento, preservando l’architettura del Novecento e stimolando una rigenerazione socio-economica che coinvolga tutta la comunità.
I Sassi. Il rapporto tra i Sassi e Matera è antico e complesso, segnato da trasformazioni profonde. Oggi, la vera sfida è preservarli come spazi residenziali, evitando che vengano ridotti a strutture unicamente turistiche. Serve una visione condivisa che valorizzi la città senza piegarla alle logiche globalizzate e al rischio dell’overtourism. Prioritario è ristabilire l’uso abitativo dei Sassi e coinvolgere la comunità nei processi di tutela e sviluppo urbano. Dopo la Legge 771/86 e i riconoscimenti UNESCO e il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, occorre un nuovo modello sostenibile che integri centri storici, periferie e territorio agricolo, governando il cambiamento con strategie mirate.
Matera è il rilancio dell’economia e l’innovazione. Il rilancio delle attività economica di Matera passa anche da quello industriale, artigianale e commerciale, attraverso il dialogo tra istituzioni e stakeholder per una visione strategica condivisa. Dopo le opere infrastrutturali nelle aree ex ZES Jonica, è essenziale completare i lavori e attrarre risorse per migliorare accessibilità e manutenzione. L’obiettivo è incentivare investimenti con pacchetti agevolativi integrati. La ZES Unica deve garantire strumenti di perequazione per colmare i gap competitivi, con un regime agevolativo aggiuntivo per Matera e la Basilicata, data la sua carenza infrastrutturale e il minore vantaggio fiscale rispetto alle regioni vicine.
Per un’economia sostenibile e innovativa. Occorre investire in mobilità, agricoltura ed economia circolare per ridurre l’impatto ambientale e creare opportunità nel settore green. Fondamentali sono istruzione, sanità e welfare per favorire lo sviluppo sociale ed economico. Il dialogo tra enti, imprese, terzo settore e comunità deve promuovere un approccio integrato. È urgente attuare le risorse finanziarie destinate a Matera, accelerando la transizione tecnologica e sostenibile con strumenti come la ZES Unica, il PNRR e i fondi europei per la coesione. Occorre posizionare la città come un centro di riferimento per la ricerca e lo sviluppo stimolando l’Università e la Casa delle Tecnologie Emergenti, per favorire la nascita di start-up e nuove opportunità per imprese esistenti con la creazione di posti di lavoro qualificati.
ZES Cultura. Il piano di creare una zona speciale per gli investimenti nel settore culturale è una scelta importante. E’ necessario che il Comune di Matera abbia un ruolo guida nella definizione e realizzazione di tale piano, consentendo di focalizzare l’attenzione non solo sull’alta formazione, ma anche sul rafforzamento delle industrie creative e della scena culturale locale, sull’insediamento di imprese e start-up nazionali ed internazionali e sull’attrazione di talenti, magari ritornanti, che trovano il contesto semplificato e le reti adatte per (ri)cominciare da qui.
Turismo. Matera, insieme alla Basilicata e all’area vasta interregionale, grazie al suo ricco patrimonio culturale e naturalistico, deve sviluppare un turismo sostenibile attraverso progetti di rigenerazione e servizi di qualità. È fondamentale rafforzare la strategia turistica in collaborazione con l’APT e gli stakeholder, integrando promozione territoriale, attrazione di investimenti in settori innovativi e internazionalizzazione. Un action plan efficace migliorerebbe l’accoglienza e la formazione, posizionando la città come un centro di sviluppo turistico e culturale di rilevanza internazionale.
Turisti come cittadini temporanei. Questo concetto è stato già sperimentato con successo a Matera e imitato su larga scala internazionale. Sottende un nuovo approccio al turismo che va oltre la semplice visita e il consumo passivo di luoghi. Invece di vedere i turisti come "ospiti mordi e fuggi", questa visione li invita a comportarsi — e ad essere trattati — come parte integrante della comunità locale, anche se solo per un periodo breve. Si tratta di una sfida ancora aperta, che implica un buon governo dei flussi turistici e in cui Matera deve attestarsi sulla scena internazionale e lavorare insieme a tante città del mondo che si confrontano con la stessa sfida. L’obiettivo è tra l’altro quello di creare un’offerta turistica più diversificata che vada al di là della sola rendita da posizione, ma consenta di produrre servizi e attività ad alto valore aggiunto e attrattivi anche per giovani altamente qualificati.
Ambiente bene comune. Matera, in linea con il Green Deal europeo e l’Agenda 2030, punta a ridurre le emissioni fossili per raggiungere la neutralità carbonica, guidando la transizione ecologica. La sostenibilità ambientale è centrale nella strategia cittadina, con azioni mirate alla qualità dell’aria, al verde urbano, alla rigenerazione del patrimonio e degli spazi urbani, alla mobilità sostenibile e alla gestione trasparente dei rifiuti. Fondamentali sono la gestione dell’acqua, l’energia rinnovabile, le comunità energetiche, la valorizzazione e la rigenerazione dell’arte pubblica, oltre alla riforma gestionale del Parco della Murgia Materana, con focus sulla ricerca, conservazione e formazione. Si deve superare la logica esclusivamente turistica: il Parco è un bene comune da vivere, non un prodotto da vendere, un luogo di cultura e educazione ambientale.
La città che include. Matera proseguirà sulla strada di città inclusiva, ovvero una città alla pari che si propone come un luogo accogliente, sicuro e adatto alle esigenze di ciascuno. Progettare spazi e servizi di qualità può infatti ridurre la marginalizzazione dei soggetti più fragili: anziani, bambini, migranti, disabili. Occorre, dunque, lavorare sulla programmazione di interventi di lunga durata (e non estemporanei) che siano capaci di cambiare il territorio perché guidati da una visione di città più aperta capace di superare le barriere fisiche e invisibili, linguistiche e culturali, generazionali e di genere. Agire nella concretezza significa investire nell’accessibilità  dei servizi, aprire e implementare spazi di socialità, moltiplicare i ‘progetti di vita’ attraverso i budget di salute, integrare i servizi di domiciliarità e di supporto all’abitare.
La scuola inclusiva. L’Amministrazione dovrà impegnarsi a sostenere la scuola, affrontando sfide come risorse ridotte, turnover del personale, tecnologie emergenti e nuovi bisogni educativi. Priorità sarà data all’integrazione scolastica e territoriale, al dialogo tra attori della comunità educativa e a un lavoro collegiale per rafforzare la comunità educante. Occorrerà riprendere le azioni promosse per un sistema integrato tra scuole e Comune al fine di rispondere alle esigenze socio-economiche della comunità. Obiettivi principali sono la manutenzione e il completamento delle costruzioni degli edifici scolastici, l’uso degli spazi per attività extrascolastiche, l’inclusione degli alunni stranieri, supportata dai mediatori culturali, il potenziamento del sostegno ai ragazzi, anche grazie all’intervento di psicologi, come nuova forma di servizi per il diritto allo studio,
L’Università. Deve essere un’alleata strategica dell’Amministrazione materana, mettendo le proprie competenze al servizio della crescita della città e contribuendo a orientare le politiche economiche, del welfare e culturali. Questa visione supporta la richiesta di investimenti in nuove attività di ricerca, didattica e formazione per il polo materano dell’Università di Basilicata. Grazie alla sua vasta area interregionale e alla vocazione internazionale, Matera può diventare il fulcro di un’offerta innovativa di corsi di laurea condivisi, progettati e gestiti in collaborazione con più atenei, italiani e internazionali, coinvolgendo docenti e studenti da tutto il mondo. Sostenendo così anche la crescita dell’università lucana.
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